Segni. Botta e risposta su facebook tra l’ex sindaco Renato Cacciotti ed il Consigliere comunale di Colleferro Pierluigi Sanna
SEGNI (RM) – Botta e risposta tra Renato Cacciotti (Pd), ex Sindaco di Segni, e Pierluigi Sanna, consigliere comunale di Colleferro (Rinascita Colleferro), ieri sera sulla pagina facebook di “Segni News”.
Il “siparietto” ha come tema l’opportunità o meno di ricorrere alle primarie per designare il candidato sindaco del Centrosinistra… Almeno questo sembra essere il punto di partenza…
Ovviamente il Comune del quale si tratta è Segni, che andrà alle elezioni a Maggio, ed il fatto che il giovane colleferrino abbia ribattuto ad un lungo intervento politico dell’ex sindaco, deve avere in qualche modo “piccato” Renato Cacciotti che invita l’“intruso” ad «occuparsi con “amore e passione” della sua città»…
L’augurio di «una buona, rilassante, serata» di Renato Cacciotti a Pierluigi Sanna, e la «Bona notte!!!» di quest’ultimo all’indirizzo del primo, chiudono in qualche modo l’alterco pubblico, che invita in ogni caso ad una riflessione su termini molto in voga di questi tempi – e soprattutto sulla loro interpretazione non solo strettamente linguistica – quali “rinnovamento”, “rottamazione” e “primarie”.
Per non aggiungere e togliere nulla al siparietto, gli interessati “facebookiani” potranno facilmente raggiungere il post del quale trattiamo facendo click qui •>, ad uso e consumo dei non iscritti a facebook, invece, pubblichiamo di seguito il botta e risposta…
APPELLO AL BUON SENSO di Renato Cacciotti
La nostra Città ha bisogno di una guida sicura, di un governo efficiente, espressione dei cittadini e della loro partecipazione democratica alla vita delle istituzioni locali. Credo che di fronte a questa autentica necessità nessuno possa tirarsi indietro: offrire un piccolo personale contributo in questa direzione è la sola ragione di questo mio modesto intervento. Quando, alcuni anni fa, il PD prima e l’intero Centrosinistra poi decisero di avvalersi delle primarie per scegliere i candidati a ruoli di partito o istituzionali, personalmente ebbi non poche perplessità. Forse anche perché condizionato, nel bene e nel male, da una tradizione politica che aveva persino coniato un’espressione come “centralismo democratico”, ebbi il timore che il Pd ed il Centrosinistra potessero ridursi ad un gigantesco perpetuo comitato elettorale. Temetti (ed ovviamente non da solo) che le primarie potessero ridursi ad un rito, ad un artificio di fronte alle incertezze identitarie di una sinistra che non riusciva più a rappresentare il suo popolo, che non riusciva ad adeguarsi alle trasformazioni della società.
Ho pensato anche di peggio delle primarie, lo confesso. Ho pensato di peggio quando cinque anni fa ci furono “imposte” per decidere il candidato a Sindaco della nostra Città, e quando poi furono inquinate in modo organizzato da settori del Centrodestra, in primis da un consigliere dell’allora Pdl che ancora oggi siede tra i banchi del Consiglio comunale. Ma non voglio qui riaprire vecchie ferite: non servirebbe a nulla.
Ho pensato male delle primarie anche quando fummo chiamati a scegliere il segretario regionale del Pd tra liste non già espressioni della pluralità programmatica, ma esclusivamente espressioni dei vari padroni delle tessere. In quell’occasione mi ripromisi di non votare più alle primarie, ma poi l’ho rifatto: un anno fa non ho saputo resistere di fronte all’atto di generosità e di coraggio di Bersani, che, rinunciando al “privilegio” statutario, decise di accogliere la richiesta degli altri candidati e di mettersi in gioco.
Poi, con autentico dolore, di fronte al penoso comportamento dei parlamentari del Pd in occasione delle elezioni del Presidente della Repubblica, decisi di non rinnovare l’iscrizione al mio partito, al Partito Democratico.
Una decisione sofferta, drammatica e solitaria, dopo 40 anni ininterrotti di militanza politica. Ma non mi sono certo dimesso dalla passione politica e civile, non mi sono dimesso dalla sinistra, non ho smesso di coltivare speranze verso la sinistra e verso il PD, neanche quella di poter ritrovare, un giorno non lontano, le condizioni e le ragioni per potervi aderire nuovamente. Non già per ambire a qualche carica, ma per offrire il mio modesto e sincero contributo di iscritto, di militante di base.
Da sempre sono convinto che il rinnovamento (non la rottamazione) debba costituire la condizione irrinunciabile e persistente nella vita dei partiti e delle istituzioni. E non è solo un problema di anagrafe, è soprattutto un problema di idee, di energie, di comportamenti. Ma cosa c’entrano queste mie modeste riflessioni con la necessità di una guida sicura, di un governo efficiente per la nostra Città? E’ che tante volte, di fronte alle mie perplessità, in molti hanno giustamente decantato le virtù delle primarie. Circostanze e persone non hanno dissipato in me ogni dubbio, ma una cosa è ormai certa: la storia e l’identità di questo partito, il PD, ma anche di tutto il Centrosinistra, non prescindono e non possono più dal metodo delle primarie, né dalle sue molteplici funzioni. Esse non sono solo un metodo di selezione dei candidati in questa o in quella competizione elettorale: in un partito ed in un’area politica ove convergono sempre più valori, esperienze, programmi ed aspirazioni di diversa tradizione, le primarie (se correttamente intese) sono il luogo, l’occasione non passeggera, del confronto e della coesione.
Ecco perché a me pare profondamente sbagliata l’idea, che al momento sembra prevalente in certi settori del Pd locale, di scegliere il candidato Sindaco del Centrosinistra, per le prossime elezioni di primavera, nel chiuso di una sezione (Maria Assunta Boccardelli – ndr). Probabilmente era possibile e giusto farlo in altri tempi, quando le organizzazioni politiche non erano “liquide” e quando ogni struttura di partito era espressione del suo profondo radicamento sociale. Non ho assolutamente alcun pregiudizio sulla persona che pare sia stata prescelta per la candidatura a Sindaco, nutro nei suoi confronti stima e simpatia ma ritengo che sia per lei che per chiunque altro voglia candidarsi alla guida di questa città è indispensabile, a mio modesto avviso, il passaggio delle primarie. Per lei o per chiunque altro è essenziale l’investitura dei nostri elettori. E per il futuro della nostra città è indispensabile una scelta che coinvolga tutti e che valorizzi il contributo di tutti. Il Centrosinistra non può commettere un errore così clamoroso, rinunciando a questo momento di confronto, di partecipazione e di coesione. Sarebbe un nuovo disastro.
Non continuiamo a farci del male. Mi permetto di suggerire coraggio e lungimiranza ai dirigenti del Pd e della coalizione. Occorre mettere da parte – per il bene di tutti, e soprattutto della nostra comunità – polemiche, risentimenti personali, ripicche, vendette, ambizioni ingiuste, calcoli di bottega. La nostra Città ha bisogno di una guida sicura, di un governo efficiente, e solo un Centrosinistra solidale, coeso, plurale e rinnovato può garantire questa guida. Abbiamo bisogno di tutte le migliori energie: un autentico percorso di partecipazione attraverso le primarie può stimolare e raccogliere queste energie. Spero davvero che questo mio modesto, ma sincero ed appassionato appello alla comune sensibilità di tante compagne e compagni, di tante amiche e amici, possa trasformarsi – grazie alla loro opera, al loro intervento nel dibattito – in un concreto contributo per quella guida sicura, per quel governo efficiente che tutti vogliamo per la nostra Città.
Sono sconvolto da queste dichiarazioni di Renato Cacciotti! Ero molto giovane quando dall’interno del Pd mi sono occupato di Segni con amore e passione. Ho iniziato nei giorni in cui qualcuno tradì il responso delle primarie per il semplice fatto che non aveva vinto il suo candidato e con la scusa del voto di destra abbandonò il giovane vincitore per sostenere un altro (più attempato e deciso tra pochi). Da giovane democratico quella cosa mi turbò al punto da dare tutto me stesso per gli amici ed i compagni che invece avevano tenuto fede al responso delle primarie, passai bellissimi mesi a segni ma quel l’esperienza di divisione porto’ comunque alla consegna del paese alla destra, in maniera tra l’altro poco dignitosa (ricordo violente lettere proprio di Cacciotti e duplici comizi del pd con indegni litigi pubblici, ricordo lo sfottò fatto da Il Giornale a quella vicenda). Nel tempo quel consigliere è rimasto l’unico rappresentante del pd in consiglio, quasi una beffa del destino. Ma come suggerisce il saggio Cacciotti non voglio riaprire vecchie ferite. Sono contento che amici e compagni di Segni oggi stiano lavorando per una candidatura unitaria, candidatura che può passare anche senza primarie (come ne sono passate migliaia nella storia repubblicana) e che serve soprattuto per riconquistare Segni! Credo che chi non è d’accordo deve esprimere la sua opinione nei luoghi adatti e poi fare atti concreti (come ho fatto io a Colleferro), non vaneggiare su stampa o web. Per evitare danni e “non farsi del male” consiglierei anche a Renato Cacciotti un rilassante silenzio pubblico, più dignitoso giusto e proficuo per il confronto nel centrosinistra segnino il quale è all’altezza della situazione e, se non ci saranno sirene che gridano a primarie o non primarie cambiando sempre idea a comodo, riconquisterà la bellissima città di Segni!
Ti vedo nervoso, arrogante ed offensivo. Mi dispiace. Anche io mi permetto di darti un consiglio: cerca di occuparti con “amore e passione” della tua città, di Colleferro. Qui possiamo farcela da soli.
Pieluigi Sanna
Sono calmissimo, chiaro e sincero.. Sincero vero quindi un po’ duro ma senza voler offendere. Mi occupo della mia città con amore e passione ma anche del mio bellissimo territorio! Confrontarsi ed aiutarsi tra noi è importante! Ti ricordo come un maestro nell’accettare consigli dai monti Lepini, io imparo e tengo a mente!
Renato Cacciotti
Ti ricordi male, io sono un testardo, sono poco avvezzo ad accettare consigli. In particolar modo da chi ha la pretesa di chiudermi la bocca. Detto questo ti auguro una buona, rilassante, serata.
Pierluigi Sanna
Io lo stesso Rena’! L’amore per la verità mi porta a precisare quando leggo delle falsità! Comunque è meglio finirla qui, Segni non merita polemiche ma solo una buona amministrazione! Bona notte!!!
Giulio Iannone