Colleferro. “Consulta le Donne” bracca il Sindaco Cacciotti: «Subito l’adeguamento dello Statuto!»

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Giunta Comunale Quote RosaCOLLEFERRO (RM) – Com’era prevedibile, dopo il botta e risposta tra il Sindaco Cacciotti ed il Gruppo “Consulta le Donne” sull’ordinanza n. 4449 del 12/11/2013 del Consiglio di Stato, ora quest’ultimo “bracca” il Sindaco, e presenta la richiesta ufficiale: «Subito l’adeguamento dello Statuto!».
La richiesta infatti è stata inoltrata ufficialmente in queste ore.
Ne pubblichiamo di seguito il testo integrale.

«Destinatari:
Sindaco di Colleferro Mario Cacciotti con delega alle Pari Opportunità;
Presidente della Commissione consiliare speciale per la revisione dello Statuto Comunale, Leone Del Ferraro;
Membri della Commissione consiliare speciale per la revisione dello Statuto Comunale, Rocco Sofi, Pietro Sperati, Vincenzo Stendardo, Pierluigi Sanna;
Tutti i Consiglieri comunali;
Segretario Comunale Antonio Rocca.

Oggetto: “Adeguamento Statuto in materia di riequilibrio della rappresentanza di genere nella Giunta comunale”

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Con lettera del 15.9.2012, in coincidenza della proclamazione da parte delle Nazioni Unite della “Giornata internazionale della democrazia”, Vi abbiamo informato che il gruppo Consulta le Donne dava avvio ad un percorso di cittadinanza attiva per favorire la diffusione della cultura della parità di genere, secondo i principi contenuti nella Legge n. 215/12, all’epoca in fase di approvazione, sul riequilibrio delle rappresentanza di genere nelle giunte comunali. Abbiamo quindi proposto innanzitutto di adeguare l’impianto delle norme statutarie al mutato contesto politico-normativo degli enti locali e all’evoluzione dei principi in materia di pari opportunità, secondo le disposizioni del TUEL (art. 6, comma 3, del TUEL n. 267/2000, nella parte relativa alla Giunta comunale, Titolo II, parte II e III). 

Art. 6, comma 3, del T. U.E. L. (18.8.2000, n. 267): “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della legge 10 aprile 1991, n. 125, e per garantire (1) la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.” 

Successivamente, intervenuta l’approvazione del suddetto provvedimento e divenuta la Legge n. 215/2012 abbiamo chiesto che i suoi principi venissero recepiti nel nostro Statuto (art. 1, comma 2). 

Art. 1, comma 2, della legge 23.11.2012, n. 215: “Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge gli enti locali adeguano i propri statuti e regolamenti alle disposizioni dell’art. 6, comma 3, del TUEL”. 

Abbiamo peraltro auspicato che, fatte salve le proprie valutazioni di natura politica e fiduciaria, la Giunta intervenisse sulla Sua composizione «nel pieno rispetto del principio di un’equilibrata presenza di uomini e donne». 

Con lettera del 26.3.2013, nell’evidenziare come la proposta di istituire ed inserire nello Statuto la Consulta comunale delle Donne sia in linea con i principi della Legge 23.11.2012, n. 215, abbiamo sottolineato l’obbligo pendente per gli enti locali di adeguare i propri statuti e regolamenti alle disposizioni dell’art. 6, comma 3, del TUEL, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della suddetta legge n. 215/2012 (art. 1, comma 2).

La medesima sollecitazione è stata formalizzata in Consiglio comunale da Consiglieri di opposizione. 

Con l’ordinanza del 12.11.2013 il Consiglio di Stato, in Camera di consiglio, ha accolto l’istanza cautelare presentata dal Sindaco, volta a sospendere l’efficacia della sentenza del TAR Lazio dell’11.9.2013, che gli imponeva di integrare la composizione della Giunta comunale con assessori donna.

L’ordinanza ha stabilito che la verifica della legittimità della composizione della Giunta rispetto alle pari opportunità ed alla eguaglianza di genere – principi di rango costituzionale e internazionale – deve essere valutata alla stregua degli Statuti comunali.

Nel nostro caso, i sei mesi sono trascorsi, i termini sono scaduti nel giugno 2013, senza che lo Statuto sia stato adeguato.

A seguito della citata pronuncia, si impone con maggiore urgenza l’obbligo di adeguamento ed inserimento di specifiche misure volte a garantire il riequilibrio della rappresentanza di genere nelle giunte comunali nel rispetto della normativa vigente. 

Chiediamo pertanto alla Commissione consiliare speciale Statuto di stralciare, prima della conclusione dei Suoi lavori – prevista per dicembre 2013 – la norma specifica sulla presenza delle donne nella Giunta e di sottoporla subito all’approvazione del Consiglio comunale, sanando così la carente situazione normativa.

Cordiali saluti»

F.to Gruppo “Consulta le Donne” 

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Per approfondire:

Leggi la Sentenza del Tar del Lazio n. 201308206 del 11/09/2013 •>

Leggi l’ordinanza n. 4449/2013 del Consiglio di Stato •>

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