Paliano. Grande successo per la terza edizione di “Ambiente in Corto”
PALIANO (FR) – Si è conclusa con la proiezione dei dieci corti finalisti la terza edizione di Ambiente in Corto, il concorso di cortometraggi ideato dall’Assessore alla Cultura, Simone Marucci, per promuovere l’audiovisivo sul territorio e ricercare, attraverso le tematiche suggerite, una particolare chiave di lettura della società tradotta nelle categorie del cortometraggio.
Nella sezione “Cortometraggi” la proposta che ha incontrato il favore della giuria, classificandosi al primo posto è “Matilde”, corto realizzato da Vito Palmieri. 2° classificato “Precarità” di Flavio Costa, 3° “Vicolo Cieco” di Fabio Massa. Per la sezione “Spot per Paliano” il primo posto se l’è aggiudicato “RullParking 2” di Davide Canali, il secondo premio è andato a “Il sacchetto blu è per la plastica” di Riccardo De Angelis, già vincitore delle prime due edizioni, e il terzo “Tempo di Veligna” di Edoardo Montesanti. Una menzione speciale per il corto “Non c’è scampo”, infine, è stata assegnata a Marco Schifalacqua. La giuria era composta da Pino Pelloni, giornalista e storico, da Tony Shargool e da Michele Fianco, esperto di comunicazione istituzionale e culturale.
«Quest’edizione di ‘Ambiente in corto’ è stata avvincente ed emozionante. Nella fase preparatoria che ha esaminato tutti i corti pervenuti – riferisce l’Assessore Marucci – abbiamo visionato più di 80 cortometraggi selezionandone soltanto dieci per la fase conclusiva. Il risultato filmico riscontrato, prodotto dai giovani registri, ha trasferito l’immagine di un Paese che sta vivendo una fase profondamente esistenzialista. La filosofia, infatti, riscontrata nelle opere in concorso concepisce il pensiero umano non come sapere sistematico e astratto, ma “come impegno del singolo – per citare un principio dell’esistenzialismo – nella ricerca del significato e della possibilità dell’esistenza”. Le figure emerse dalle opere raccontano l’uomo caratterizzato dalla precarietà e dalla passività narcotizzante che condanna l’uomo in una posizione di impotenza. Questo tempo storico, perfettamente descritto nel corto “Precarietà”, in cui le speranze sembrano sospese ed i sogni uccisi, c’è una aspettativa di rivincita e di cambiamento rivoluzionario fortemente espresso nel corto “Vicolo Cieco” e in “Matilde” dove la forza di una bambina con un grave disturbo uditivo, da sola, riesce a trovare una via d’uscita del suo problema risvegliando le coscienze e scuotendo l’elemento statico e consuetudinario della vita per restituire sogni e speranze in una pacifica convivenza».