Gavignano. Sabato 18 Novembre, alle ore 16.30, presso il Museo della Civiltà Contadina verrà presentato il libro “Realtà identitarie smarrite”

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GAVIGNANO – Sabato 18 Novembre, alle ore 16.30, presso il Museo della Civiltà Contadina di Gavignano verrà presentato il libro “Realtà identitarie smarrite. Rilettura della evoluzione dei modelli antropologici in Ciociaria dagli anni cinquanta ad oggi” della professoressa Annamaria Mariani, curato dal Prof. Paolo Iafrate sociologo ed il contributo del Prof. Francesco Pompeo, docente di Antropologia Culturale-Sociale presso l’Università Roma Tre.

All’evento – patrocinato dal Comune di Gavignano, Pro Loco APS Gavignano e da Museum Gran Tour – Sistema Museale Territoriale Castelli Romani e Prenestini – sarà presente l’Autrice, l’introduzione è affidata a Severio Lutrario con l’intervento di Francesco Pompeo. Gli interventi musicali sono affidati al duo Marco Francesco Palazzi al pianoforte e Flavia Maria Palazzi alla chitarra.

Il lavoro, nato nei primi mesi del 2018, ha l’intento di riavviare la riflessione sui processi di trasformazione socio-culturale della Ciociaria, attraverso attività di ricerca e di approfondimento condivise con Paolo Iafrate dell’Associazione frusinate “Oltre l’Occidente”, associazione che da anni opera sul territorio di Frosinone, in contatto anche con gruppi a livello nazionale, con la finalità di diffondere conoscenza sulle problematiche socio-economiche e politiche più rilevanti a livello locale.

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Scrive l’autrice «L’oggetto dell’indagine si delinea come un’analisi di una identità in viaggio tra passato, presente e futuro. Chi è stato in passato l’abitante della Ciociaria, come è diventato oggi? Come si viveva qui in passato e come vi si vive oggi?»

Ripercorrendo le vicende storiche della Ciociaria si nota come questa terra di grande bellezza «sia vissuta attraverso la povertà e lo sfruttamento della classe contadina, e come soltanto negli anni successivi al secondo conflitto mondiale, riscattato la propria libertà quando le leggi del 1963 e del 1966 consentirono l’acquisto in proprietà delle terre.
L’avvento dell’industria intorno agli anni Cinquanta con l’intervento della Cassa del Mezzogiorno avviò poi una nuova fase economica con modificazioni sociali, urbanistiche e demografiche. I contadini assunsero la nuova identità operaia che offriva salari sicuri, senza però abbandonare mai l’amore per la propria terra. I nuovi contadini-operai, cosiddetti metal-mezzadri, continuarono a coltivare le terre per l’autoconsumo familiare ed in esse reinvestirono il salario di fabbrica, comprando trattori, sementi, pagando i prezzi dei riscatti e trasformando le case coloniche in dignitose case di campagna.

«L’originalità di questa ricerca consiste nell’essere impostata come una raccolta di materiali storico-biografici, a partire da una serie di interviste, con brevi testi descrittivi, fino a storie di vita di personaggi che hanno contribuito al processo di trasformazione del territorio attraverso le loro vicende, la loro attività lavorativa, l’attivismo politico e sindacale, le produzioni culturali. I racconti contribuiscono a recuperare memorie e riferimenti, a farci rivivere le esperienze raccontate come nostre in quanto legate al nostro orizzonte storico-culturale; infine attraverso gli stessi racconti è possibile toccare con mano la nostra storia come un qualcosa che non si legge freddamente ma che viene condivisa, ripercorsa attraverso voci conosciute».

Una volta raccontata la nostra storia identitaria ed individuati i problemi del presente ad essa strettamente connessi, questo lavoro lascia aperta una domanda a cui è difficile dare una risposta: «Come e da quali risorse presenti sul nostro territorio possiamo ricominciare?».

Anna Maria Mariani, è nata e vive a Ferentino. Laureata in Giurisprudenza e Sociologia, è Docente di Scuola secondaria di secondo grado. Cura la pubblicazione , sul sito dell’Associazione “Oltre l’Occidente di Frosinone, di articoli relativi a tematiche sociali, scolastiche e filosofo-antropologiche.