Elezioni Comunali Colleferro 2015. Partito del Cuore. «E sull’Ambiente? Vogliamo mettere qualche “puntino” sulle “i”?»
COLLEFERRO (RM) – «Abbiamo lasciato per ultimo l’argomento che più ci sta a cuore e cioè l’Ambiente».
Esordisce così Daniele Mandova, promotore del Partito del Cuore, il quale, dopo gli interventi relativi alla piantumazione di 150 alberi nei giardini della città (•>) e dopo la risoluzione del problema della sede del Museo del Rugby (•>), affronta le questioni ambientali sulle quali (dice) «tanto si impegnano tutti ad incutere timori, talvolta infondati, a proposito dell’incolumità della salute dei cittadini…».
«Che Colleferro non sia ubicato tra le montagne dell’Alto Adige, penso sia noto a tutti – afferma Mandova – tuttavia questo elemento non deve diventare motivo di strumentalizzazione politica. La vocazione industriale della nostra città ha “costretto” in passato (ed ancora oggi ne paghiamo le conseguenze) la comunità locale a pagare un forte prezzo alla qualità dell’aria, dell’acqua e del terreno. Nel tempo le cose sono migliorate, anche notevolmente, ciò nonostante, questo non deve rappresentare motivo di rassicurazione, né di “abbassamento della guardia”.
Si è tanto parlato di Rapporto Eras (“Rapporto Epidemiologia Rifiuti Ambiente Salute nel Lazio – ERAS Lazio”)…
Chiariamo subito: non sono certo convinto che dai camini dei termovalorizzatori, o da quelli dell’Italcementi, o dalle altre decine di “bocche di fuoco accese”, esca aria profumata di acqua di rose ma, in questi, ed altri casi, la situazione andrebbe analizzata con serietà ed onestà intellettuale, senza qualunquismi e strumentalizzazioni che ottengono l’unico risultato di radicalizzare posizioni estreme, di alimentare timori spesso infondati, senza affrontare e soprattutto risolvere seriamente la questione.
A proposito del Rapporto Eras, ad esempio, dalle oltre 500 pagine che lo compongono, non mi sembra sia mai stato riferito il passo, contenuto nelle conclusioni, in cui si afferma testualmente:
“Pur con i limiti dovuti alla complessità delle aree e delle esposizioni considerate, lo studio Eras Lazio ha delineato un quadro dei potenziali effetti sanitari nelle popolazioni esposte agli impianti di smaltimento dei rifiuti. In generale, l’indagine non ha trovato particolari scostamenti nella mortalità totale rispetto ad altre aree non interessate da impianti di questo genere. Tuttavia ha messo in luce alcune criticità nei tassi di ospedalizzazione e le associazioni emerse nei diversi studi sono potenzialmente attribuibili all’inquinamento prodotto dagli impianti per il trattamento dei rifiuti nei decenni passati…”.
Non ho la preparazione specifica per fare delle valutazioni oggettive, ma posso scegliere di essere ancora più scettico di quanto realmente dichiarato dal rapporto Eras che, già di suo, non è ciò che molti dicono che sia…
Ma perché in un territorio come il nostro, sul quale insistono praticamente tutte le possibili sorgenti inquinanti, non ci si preoccupa di dotarsi di autonomi sistemi di misurazione e di “sanificazione” della qualità dell’ambiente?
Un’idea simile aveva iniziato a realizzarla mio padre. Poi le questioni di salute che lo hanno fatto passare a miglior vita non gli hanno consentito di portare a compimento il progetto. Si tratta dell’Associazione Protezione Ambientale Valle del Sacco intitolata a mio nonno: Giuseppe Mandova.
L’abbiamo riattivata in tempi recenti e sta già lavorando al fine di individuare mezzi e modi per affrontare la problematica ambientale, senza pregiudizi strumentali. In essa potrebbero convogliare tutte le professionalità utili affinché il ciclo dei rifiuti sia gestito a dovere in ogni sua fase, ed affinché anche gli altri fattori inquinanti (non pochi) siano ricondotti alla “normalizzazione” attraverso l’individuazione di interventi utili a prevenire e… “curare”…
O scappiamo tutti. O rendiamo vivibile e sostenibile questo territorio.
Io sono per la seconda soluzione – continua il promotore del Partito del Cuore – e non mi gratifica l’idea di scendere in piazza a lamentarmi contro tutti e contro tutto; piuttosto mi appaga impegnarmi per fare tutto quello che è nelle mie possibilità per lasciare ai miei figli la migliore città possibile.
Anche nel caso dell’Associazione mettiamo in campo risorse private per fare “i fatti”, ma l’azione dei consiglieri comunali che gli elettori vorranno scegliere nella lista del Partito del Cuore, sarà assolutamente improntata ai medesimi principi anche in seno alla futura amministrazione comunale. Qualsiasi sia il risultato delle elezioni.
Non è che se governa un Sindaco l’aria è buona, e se governa l’altro, è cattiva… Chiunque andrà al governo della città, il Partito del Cuore sarà lì a mantenere alta l’attenzione su quanto il “pubblico” farà per garantire ai cittadini la migliore qualità della vita possibile, ad iniziare proprio dall’ambiente!
Siamo convinti che le nostre incalzanti istanze sulla questione ambientale saranno ben rappresentate, e messe in atto, dal candidato Sindaco che sosteniamo, Silvano Moffa, ma il nostro impegno non sarà diverso se a governare ci sarà un altro Sindaco…
Finora abbiamo parlato di “fatti”: di cose realizzate prima delle elezioni e che rimarranno anche dopo… Ma i progetti in cantiere sono molti.
E mi riferisco a quelli “non imprenditoriali”, e cioè a quelli che sono benefici per la collettività ma privi di scopo di lucro.
Tra questi voglio far riferimento al progetto per la realizzazione di una casa-famiglia (anche questo è un progetto di papà) nella quale ospitare persone bisognose e disagiate che verranno segnalate da CHIUNQUE possa rappresentare un collettore apolitico ed apartitico di esigenze che meritano attenzione.
Potrebbe essere considerata una promessa elettorale, ma in effetti è una iniziativa avviata molto tempo fa e che ora sembra “in dirittura d’arrivo” e che verrà portata a termine – ancora una volta – indipendentemente dal risultato elettorale…
Il Partito del Cuore c’è. Noi ci siamo. E continueremo ad esserci, costruendo un futuro migliore senza distruggere il passato che, in un modo o nell’altro, nel bene, o nel male, ci ha portati fin qui…».