Colleferro. È bufera nelle scuole. Mensa con cibo scadente e costi sproporzionati. Genitori sul piede di guerra. Lunedì il Sindaco incontra l’azienda con la Asl…
COLLEFERRO – In questi giorni si sta riaccendendo la questione relativa alla “mensa” nei plessi scolastici della zona. Sembrerebbe che l’annosa e forse mai risolta questione abbia ripreso vita, in queste ore, dopo una circolare giunta ai genitori degli alunni che usufruiscono del servizio ristorazione nella quale però l’argomento trattato non sarebbe quello della “qualità del cibo” ma quello della modalità di prenotazione dei pasti.
Facciamo un passo indietro.
Fino a fine novembre chi si occupava di prendere nota delle assenze degli alunni negli orari di refettorio erano le insegnanti o meglio la scuola che comunicava ad una certa ora della mattina quanti pasti sarebbero dovuti arrivare dalle cucine.
Bene, dal 1 Dicembre, con una circolare il Sindaco Pierluigi Sanna e l’Assessore alla Pubblica Istruzione Diana Stanzani hanno avvisato i genitori che sarebbero dovuti essere loro a provvedere alla comunicazione, quotidianamente, dell’eventuale assenza dalla mensa del proprio figlio con conseguente addebito totale del costo pasto nel caso in cui non venisse tempestivamente comunicato.
Così si legge nella circolare «In collaborazione con l’azienda che ha preso in gestione la refezione scolastica (Innova), sarà infatti attivato un nuovo sistema informatizzato».
Nella stessa circolare il Comune informa delle nuove modalità di gestione, consultazione e tracciamento dei pagamenti della mensa scolastica attraverso una App.
Una notizia che ha colto di sorpresa i genitori e che ha lasciato qualche significativo malcontento che si è andato ben presto ad aggiungere a quello latente da giorni relativo al costo (5€) sostenuto da ogni famiglia per ogni pasto che, a vista delle ultime settimane, sarebbe visibilmente aumentato a fronte di un servizio a quanto pare non all’altezza del prezzo.
Una situazione insostenibile per tanti bambini che, di ritorno a casa dopo una lunga giornata trascorsa tra i banchi di scuola, hanno lamentato di non aver mangiato nulla, o si sarebbero sentiti poco bene o addirittura si sarebbero alzati dalla tavola del refettorio con la fame.
Se in un primo momento molte famiglie non hanno creduto al racconto della storia del “cibo cattivo”, a guardare alcune foto scattate ai piatti serviti e a sentire alcune maestre si sono ricreduti e indignati hanno iniziato ad indagare.
Ma, quello della mensa sembra un campo minato in cui nulla appare chiaro. Nessuno riesce ad avere risposte concrete e soprattutto non si riesce in alcun modo a capire questi pasti (distribuiti nelle scuole di vario ordine e grado dalle ore 12 circa, dal lunedì al venerdì) dove vengano preparati, dove vengono smistati e, cosa più importante con cosa vengono preparati.
L’unica cosa certa è che vengono serviti in involucri di plastica dopo le mille battaglie per il riciclo e il bio!
Fino a qualche settimana fa, la ditta affidataria dell’appalto aveva assicurato, tra alti e bassi un buon servizio.
Dal 3 Novembre scorso tutto è cambiato: la nuova ditta appaltatrice “Gruppo Innova” con sede a Pomezia ha cambiato le carte in tavola anzi i piatti (e anche l’acqua che ora è leggermente frizzante sempre servita in bottiglie di plastica), e i bambini ne hanno risentito.
Negli ultimi giorni una poca organizzazione e una scarsa comunicazione hanno reso il tutto più complicato: basti pensare che Venerdì 2 Dicembre, solo intorno alle ore 12:30 (o più) è arrivata la comunicazione ai genitori di una variazione sul menu a causa dello sciopero al quale hanno aderito gli addetti ai lavori dell’azienda di ristorazione: ai bambini (tutti anche all’asilo) è stato servito un panino con cotto e formaggio e una merendina al cioccolato.
Questi gli elementi noti nelle ultime ore, nelle quali però si stanno susseguendo voci che parlano di commissioni sul piede di guerra, genitori pronti a firmare petizioni, gruppi whatsapp indignati che vorrebbero farsi “giustizia da soli” e addirittura Forze dell’Ordine intervenute per controllare la qualità del cibo e del servizio nel centro dei piani artigianali dove (voci di corridoio) verrebbero “preparati“ allo smistamento i contenitori provenienti da Pomezia.
Nel caos e nella confusione di un vociferare che però probabilmente ha un fondamento, si aggiunge come atto finale (per adesso) la dichiarazione del Sindaco Sanna, venerdì pomeriggio sulla pagina facebook del Comune di Colleferro, sotto un post di tutt’altro argomento, in risposta ad alcuni genitori che chiedevano delucidazioni e maggior chiarezza sull’argomento mensa.
Il Sindaco ha così scritto: «Ho ricevuto diverse segnalazioni riguardo la qualità del servizio di refezione scolastica fornito dall’azienda aggiudicataria del nuovo appalto.
Abbiamo messo in campo da subito ogni azione amministrativa idonea a sanzionare tali mancanze. Lunedì ci sarà una riunione alla presenza anche della Asl per stabilire dettagliatamente il menù da osservare.
A questi disagi si è aggiunta la questione dello sciopero di oggi (Venerdì 2/12-ndr). Ho scritto una nota urgente al dirigente per comunicare che è mia ferma intenzione provvedere al pagamento della giornata odierna, senza chiedere nulla alle famiglie che hanno subito questa vicenda.
Lunedì mattina [QUI L’ESITO •>], se le cose non dovessero cambiare, ci attiveremo con ogni azione utile a tutelare i nostri ragazzi».
Ci si augura che la questione “mensa” venga risolta nel più breve tempo possibile perché si sta parlando di bambini, della loro salute e soprattutto del loro approccio al cibo, un argomento abbastanza delicato sul quale si stanno facendo numerose campagne di sensibilizzazione su tutto il territorio nazionale.
Non pensiamo che il perno della discussione verta sul costo del singolo pasto, neppure totalmente sulle nuove e innovative tecniche di prenotazione tramite App (che pure a qualcuno non sono piaciute) ma piuttosto sul cibo servito ai bambini, piccoli e grandi.
Si attendono sviluppi dopo l’annunciata riunione di questo lunedì.