Colleferro. Basta Monnezza!. «I consiglieri esercitarono un diritto garantito dalla Costituzione». Archiviato il procedimento [Foto&Video]
COLLEFERRO (RM) – «La condotta posta in essere dagli indagati deve ritenersi scriminata poiché posta in essere nell’esercizio di un diritto costituzionalmente tutelato, ovvero il diritto ad esprimere liberamente il proprio pensiero (Art. 21 Cost)».
Con questo rilievo il Pubblico Ministero dott.ssa Giuseppina Corinaldesi ha chiesto, lo scorso 22 Agosto, al Gip del Tribunale di Velletri l’archiviazione del procedimento. Richiesta evidentemente accolta dal Gip, e notificata ufficialmente agli interessati stamattina…
Si chiude dunque in questo modo l’aspetto giudiziario di quel gesto messo in atto nella mattinata del 19 Luglio scorso che vide i consiglieri di opposizione Emanuele Girolami, Maurizio Del Brusco, Claudio Gessi e Pierluigi Sanna, salire sul tetto del municipio e stendere due lenzuola con su scritto “Basta Monnezza!»
A seguito di quell’episodio, il Sindaco Cacciotti fece una “denuncia contro ignoti” che ebbe l’effetto di iscrivere nel registro degli indagati i consiglieri di opposizione (tutti tranne Vincenzo Stendardo che, pur aderendo all’iniziativa, non partecipò materialmente al gesto in quanto assente per motivi familiari).
E così di buon mattino, oggi 3 Novembre, gli “indagati” sono stati convocati in Commissariato per la notifica del provvedimento di archiviazione. A dire il vero per uno “scherzo” burocratico, il provvedimento non riportava anche il nome di Pierluigi Sanna, rassicurato al riguardo dallo stesso Girolami che, da avvocato, ha ritenuto estesa l’archiviazione all’intero procedimento e quindi anche al consigliere Pierluigi Sanna. Ed in effetti il nome di Pierluigi Sanna risulta, insieme agli altri tre, tra coloro ai quali, contestualmente, è stato restituito il materiale (striscioni, megafono, zainetto, etc.) utilizzato per porre in essere il gesto simbolico, sequestrato la mattina del 19 Luglio.
Al termine delle formalità i quattro consiglieri Emanuele Girolami, Maurizio Del Brusco, Claudio Gessi e Pierluigi Sanna, hanno rilasciato alcune dichiarazioni che possono essere ascoltate dalla loro viva voce in questo video.
In proposito i consiglieri comunali protagonisti di questa vicenda hanno diramato un comunicato stampa che pubblichiamo di seguito.

«Sono passati circa tre mesi dal giorno in cui è stata scattata questa foto che ritrae l’ingresso dei consiglieri comunali di Colleferro: Maurizio Del Brusco, Claudio Gessi, Emanuele Girolami e Pierluigi Sanna all’interno del Commissariato della Polizia di Stato per essere generalizzati a seguito dell’iniziativa di appendere due striscioni con la scritta “Basta Monnezza” sulla facciata della Casa Comunale.
Era il 19.07.2014. I consiglieri furono trattenuti per oltre due ore negli uffici del Commissariato per le predette attività della polizia giudiziaria, che procedette anche al sequestro di un megafono, di uno zaino e degli striscioni incriminati.
Scopo dell’iniziativa degli amministratori fu quello di protestare contro la decisione del sindaco di Colleferro di realizzare nella cittadina della Valle del Sacco, ove ha già sede una mega discarica, anche un impianto di TMB per la produzione di balle di rifiuti da bruciare nei locali inceneritori e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla grave emergenza ambientale che aggrava le condizioni della salute della popolazione, come dimostrato da numerose pubblicazioni scientifiche.
La denuncia del Sindaco ricadde poi sui consiglieri. Sul posto intervennero molti agenti delle forze dell’ordine tra cui, addirittura, anche il Capitano comandante la Compagnia dei Carabinieri di Colleferro.
La notizia è che questa mattina alle ore 8,30 i quattro consiglieri si sono presentati, tutti insieme, in commissariato per ricevere la notizia del provvedimento di archiviazione firmato dal GIP, dott.ssa Ilari, del Tribunale di Velletri che ha disposto in tal senso, su conforme richiesta del Pubblico Ministero dott.ssa Corinaldesi. Nell’occasione è stato notificato agli interessati anche il provvedimento di dissequestro del materiale del quale sono stati privati nell’occasione. Nella richiesta di archiviazione, poi accolta dal GIP, è possibile leggere che la condotta dei consiglieri è stata ispirata al diritto di esprimere liberamente il proprio pensiero, tutelato dall’art. 21 della nostra Costituzione.
“Esprimiamo grande soddisfazione per il provvedimento dell’Autorità giudiziaria che ha escluso ogni illegittimità della nostra condotta-affermano i consiglieri appena usciti dal Commissariato- ma anche rammarico per l’abnorme attività inquirente degli Ufficiali di Polizia Giudiziaria che nell’occorso ci hanno contestato la violazione di norme emanate nel 1931 quanto regnava ancora Vittorio Emanuele III. Ci aspettiamo ora le scuse formali del Sindaco.
Per noi finisce un brutto periodo in cui ci siamo trovati ad essere indagati per il semplice fatto di aver manifestato le nostre opinioni a tutela degli interessi dei cittadini che ci hanno democraticamente eletto e per esserci contrapposti agli interessi di coloro che vorrebbero sostituire all’economia industriale del nostro territorio quella dei rifiuti. La tutela dell’ambiente e soprattutto della salute è un sentimento ormai diffuso nella collettività. Noi Consiglieri di opposizione interpretiamo semplicemente le molte preoccupazioni dei cittadini. Preoccupazioni che invece non sembrano riguardare l’amministrazione Cacciotti.
Nei prossimi giorni organizzeremo una conferenza stampa nella quale daremo conto dell’accaduto, dopo aver letto gli atti del procedimento archiviato.
Un caloroso ringraziamento infine all’avv. Maurizio Frasacco per la sua preziosa attività professionale».
Giulio Iannone