Colleferro. Avvicendamento alla Direzione scolastica dell’Itis “Cannizzaro”. Il Prof. Alberto Rocchi lascia il timone alla Prof.ssa Daniela Michelangeli
COLLEFERRO – Nella mattinata di ieri, Sabato 31 Agosto, presso l’Istituto Tecnico Itis “S. Cannizzaro” di Colleferro, il Dirigente Scolastico Alberto Rocchi ha “passato le consegne” alla nuova Dirigente Scolastica Daniela Michelangeli.
Per l’Ing. Rocchi – che avrebbe potuto rimanere in servizio per un altro anno ancora – «era arrivata l’ora di passare il timone» ritenendo di aver esaurito ciò che avrebbe ancora potuto dare alla importante istituzione formativa.
All’evento, organizzato nell’Aula Magna dell’Istituto – nonostante la data – erano presenti, numerosi, gli insegnanti, gli alunni, il personale Ata, e personaggi (anche ex insegnanti) che hanno avuto un relazione diretta, od indiretta, con la vita professionale, e non solo, dell’ingegnere, anche nel periodo antecedente al suo ingresso nell’ambito dell’attività formativa.
Tra le Autorità erano presenti il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, il Vicesindaco Giulio Calamita, il Cap. Vittorio De Lisa Com.te la locale Compagnia Carabinieri, i Dirigenti Scolastici delle scuole del territorio.
E poi Mons. Franco Fagiolo, il Maestro Antonio Fiore (Ufagrà), il Presidente di “PerFormare” Maurizio Piccinetti,…
In apertura, il Prof. Rocchi ha dato subito la parola al Sindaco Sanna – in procinto di partire per il Festival del Cinema di Venezia per assistere ad un docufilm dedicato al bullismo, compreso il caso Willy – che ha salutato il congedo del dirigente scolastico e l’ingresso del nuovo con le seguenti parole…
«In questo lungo percorso, caro Alberto, siamo stati, è vero, come hai detto tu, gomito a gomito.
Io Alberto l’ho conosciuto prima di essere sindaco e non l’ho conosciuto nella sua veste di Preside.
La vita ci fa fare giravolte alle quali magari non siamo abituati, non le immaginiamo. Diciamo che da candidato in lista era abbastanza ligio al dovere, quando facevamo i comizi ci pure divertivamo, ma sono passati tantissimi anni, ma il fatto è che in pochi voti, lascia stare, in pochi voti è la qualità quella che conta, non è la quantità. Però ci siamo divertiti perché quando si fanno le cose insieme ci si pure diverte.
Invece da preside di questa scuola – una scuola alla quale tutta la città è molto legata e tutto il territorio è profondamente legato perché questa scuola è stata in un certo modo uno dei luoghi dove si è costruita la classe dirigente del mondo del lavoro di questo territorio – è stata un’esperienza direi molto molto produttiva, molto molto ricca.
Penso alla Settimana della Scienza che ha accompagnato il nostro cammino all’interno della CVA anche e soprattutto nell’anno in cui Colleferro è stata candidata a Capitale europea dello Spazio.
Penso alla scommessa dell’ITS, visto prima la direzione con la quale ci siamo confrontati anche pochi giorni fa, la scommessa di dire che c’è un percorso dopo il diploma che anche in questo caso, come nel primo, porta i nostri ragazzi all’interno del mondo del lavoro che sta qua. Perché ogni volta diciamo che bisogna preparare i ragazzi ad un mondo del lavoro un po’ etereo, che immaginiamo essere in un aldilà, in una roba che non si capisce bene dove sia, oppure che sta all’estero, poi ci lamentiamo che i ragazzi se ne vanno. Invece abbiamo avuto, un po’ con i piedi per terra, l’ambizione di dire che dobbiamo preparare al mondo del lavoro che sta qua, perché qua per fortuna il mondo del lavoro c’è ancora.
In questi giorni si è avuta la notizia che KSS costruirà qui a Colleferro gli airbag per tutta Stellantis, quindi a fianco a tutto il resto si prospetta un ulteriore sforzo industriale del lavoro che necessita di tante ragazze e di tanti ragazzi che in questa scuola potranno formarsi con grande bravura di una classe docente alla quale va il mio saluto più sincero di stima profonda, di apprezzamento, di amicizia, naturalmente, e di speranza che si possa continuare ancora per lungo tempo su questo cammino.
Un po’ di nostalgia c’è, perché appunto il congedo non è mai un momento semplice, comunque non ti preoccupare perché lo ha detto la Dellocicchi che in pensione si sta bene.
Ma poi pure io sono quasi arrivato, quindi ancora un annetto pare che me lo fanno fare, se non cambia la legge…
E poi un saluto di benvenuto a chi condurrà dopo di te questa scuola gloriosa. Cara Preside, è un lavoro non proprio semplice che ti auguro di fare con la preparazione che ti contraddistingue e anche in questo caso il Sindaco per quello che può, con tutti i suoi difetti, ci mancherebbe, sono moltissimi, non mancherà di essere al fianco di questa scuola gloriosa. Io lo so che voi mi vorreste al vostro fianco più come Vicesindaco Metropolitano al quale segnalare le manutenzioni come fanno i miei presidi. Io ho sia i presidi della provincia sia i presidi del comune, è così, sono abituato alle manutenzioni, ecco le manutenzioni probabilmente hanno un grande distinto più di tutti.
Lascio in mia vece il Vicesindaco Calamita che rimarrà con voi per tutta la mattinata, io mi avvio verso la stazione perché non posso perdere il treno, è l’unico treno che ci sta. Se arrivo tardi devo costringere il Vigile Urbano a portarmi a Venezia che non mi pare una prospettiva proprio allettante da questo punto di vista.
Un caro abbraccio, un benvenuto naturalmente, ed un in bocca al lupo».
Così il Preside Alberto Rocchi.
«Intanto, diciamo, mi emoziona vedere qui tante facce, tanti volti che hanno contraddistinto la mia vita lavorativa.
Anzi, devo dire, forse anche prima della mia vita lavorativa, perché ho invitato – ed è presente – Franco Fagiolo, che nella mia giovinezza è stato un punto di riferimento e mi ha insegnato una cosa importante che è quella come si conduce un gruppo e chi se lo sarebbe mai aspettato quel tipo di insegnamento che sarebbe stato così utile? Assolutamente, quindi lo ringrazio.
C’è anche una persona che considero un maestro del lavoro, l’ingegnere Giuliano Crosicchio, che nei primi anni che ho passato in fabbrica è stato un maestro.
Ce ne sono stati altri che purtroppo non ci sono più, però sicuramente è stata una figura che ha contrassegnato la mia prima parte di esperienza in fabbrica.
E poi, naturalmente, tutte le persone che ho conosciuto nella scuola. Insegnare mi piaceva, ma alcune persone che ho incontrato qua dentro me l’hanno fatto piacere ancora di più.
E poi alla fine questa avventura da preside, che non era prevista. La mia, come si dice, è stata una vocazione adulta, cioè nel 2010 se qualcuno mi avesse detto diventerai preside, gli avrei detto, ma tu sei matto, proprio non ci penso minimamente.
E invece poi si è verificato.
E quindi significa che il destino voleva questo.
Allora ho citato alcune persone ma ne potrei citare altre, perché in tutta la mia vita lavorativa diciamo che l’aspetto che mi è stato presentato come positivo è stato quello della condivisione, e questo aspetto della condivisione io me lo sono sopportato dietro per tutti gli anni del si è stato troppo morbido, non sei stato sufficientemente autoritario, però io sono così.
Non pretendo di dire che il mio modo di essere sia il migliore, ma semplicemente che sia il migliore per me. Una cosa diversa, non avrei potuto farla. A chi mi fa queste osservazioni devo dire di stare tranquillo, perché tanto se avessi diversamente avrei fatto sicuramente peggio.
E comunque ecco una cosa importante che poi è stato anche uno dei motivi per cui ho abbracciato questo modo di condurre la scuola è anche perché penso che in una comunità educante la situazione della condivisione sia la situazione migliore.
Come fa una comunità educante ad essere educante se all’interno ci sono dei rapporti tesi che insomma mettono l’uno contro l’altro…
Quindi io penso che era il modo giusto per fare questa missione. Dopodiché io insomma mi fermerei qui perché oggi è una giornata di ringraziamento Io ringrazio tutti voi che siete venuti in un giorno, insomma, 31 Agosto alle 11, Sabato 31 Agosto 2011, non è proprio la giornata più comoda, però siete venuti, ed io di questo vi ringrazio, vedo tanti volti, vi vengono in mente tante cose che abbiamo fatto in questi dieci anni, undici. Sono convinto, insomma, che alla fine ci siamo puri divertiti, nel senso che abbiamo fatto un buon percorso.
Dal punto di vista della scuola, i risultati sono evidenti, io sono soddisfatto, anche se non ho realizzato tutto quello che avevo in mente. Qualcosa non sono riuscito a farla e qualche cosa inaspettata invece l’abbiamo fatta.
La scuola è cresciuta in questi anni. Abbiamo un’offerta formativa che è adeguata ai bisogni della nostra comunità e abbiamo un corpo docenti eccezionale, insomma io soprattutto diciamo le persone con le quali sono in contatto, sono onorato di lavorare con loro, non c’è insomma un’altra parola perché hanno condiviso con me quello che era l’obiettivo principale, che era quello proprio di aiutare i ragazzi, di fare in modo che la scuola fosse la loro casa, prima che il luogo in cui si studia.
E questo secondo me, in parte, devo dire che l’abbiamo raggiunto. Ci sono anche un po’ di ex allievi qua, di diverse età ed epoche. Anche il vice sindaco Giulio Calamita è un mio ex allievo. CI sono persone che si sono ormai laureate da diverso tempo e che sono tornate qui come docenti, una cosa insomma, c’è di tutto qui dentro.
Ecco io vi ringrazio a uno a uno e vi abbraccio.
Poi, ecco, pensiamo un po’ al futuro, no? Il futuro è che il dirigente scolastico viene sostituito e io sono onorato che a sostituirmi sarà la professoressa Daniela Michelangeli che sono sicuro riuscirà a continuare il cammino che abbiamo fatto fino ad adesso e a questo proposito simbolicamente vorrei consegnare alla professoressa Michelangeli le chiavi della presidenza. Poi dovrai aprirmi la presidenza perché ancora ho qualcosa da recuperare, però…».
Lo stesso Vicesindaco Giulio Calamita è intervenuto raccontando alcuni aneddoti del suo rapporto con il Preside, da ragazzino prima, da studente dopo e da vicesindaco nell’ultimo periodo.
Anche la nuova Dirigente Scolastica, la professoressa Daniela Michelangeli – “reduce” da una eccezionale direzione dell’Istituto Comprensivo di Artena – ha salutato tutti e ringraziato il predecessore per il grande lavoro svolto «augurandomi di esserne all’altezza…».
Ad Alberto Rocchi, Cronache Cittadine vuole rivolgere un saluto particolarmente affettuoso e consegnare un’ideale attestato di stima per la qualità del rapporto personale (con il nostro Direttore Responsabile Gianluca Cardillo da tempi pre-professionali, e con il nostro Direttore Editoriale Giulio Iannone anche fuori dall’ambito strettamente professionale) ed istituzionale sempre trasparente, collaborativo ed efficace.
Ad Majora!
Alla nuova Dirigente scolastica, la Professoressa Daniela Michelangeli, alla quale dedicheremo uno spazio di presentazione più approfondito nelle prossime settimane, facciamo gli auguri di “Buon lavoro”, nella certezza che ne sarà all’altezza…