Valmontone. Mozione unanime del Consiglio comunale su Lampedusa, un problema di tutti…
VALMONTONE (RM) – «L’abbraccio di ieri per il ricongiungimento tra i 6 bambini siriani e i loro genitori, che si erano persi in mare dopo il naufragio dell’11 ottobre tra Malta e Lampedusa, ha commosso tutti noi. Come, domenica scorsa, la cerimonia che ha visto piantare 366 alberi a ricordo delle 366 vittime colate a picco il 3 ottobre a ridosso delle nostre coste. Dopo un mese, però, nulla è cambiato, nulla è stato fatto e non possiamo accettare di limitarci alle lacrime e alle commemorazioni. Dobbiamo agire, tutti insieme, per porre fine a questo lungo e triste elenco di vite spezzate alla ricerca della speranza. Per far questo chiunque viva la politica da protagonista ha la possibilità, e il dovere, di fare la propria parte».

Il vice sindaco di Valmontone, Eleonora Mattia, spiega così i motivi che hanno portato il Consiglio comunale a votare una mozione che impegna il sindaco e il Consiglio stesso “a rendersi portatori di un appello nei confronti di tutte le istituzioni, in particolare dell’Unione europea, affinché vengano attuate politiche inclusive e rispettose dei diritti umani e civili e soprattutto si intervenga con coraggio e decisione per impedire il ripetersi di simili tragedie, nel rispetto della dignità umana” nello spirito condiviso che ciascuno deve diventare “portatore di interesse nel sostenere l’appello “Non possono più morire così”.

«Nel nostro piccolo – precisa la Mattia – abbiamo voluto sottolineare che l’Isola di Lampedusa, prima ancora che un’isola italiana, deve essere considerata la frontiera meridionale dell’Unione europea ed è inaccettabile il silenzio assordante delle istituzioni e dei governi centrali europei di fronte ai troppi uomini, donne e bambini migranti che ogni giorno muoiono nel nostro Mediterraneo».
«Anche le comunità locali – aggiunge il sindaco Alberto Latini – possono fare molto in tema di sensibilizzazione, portando avanti progetti e iniziative in collaborazione con scuole, associazioni e portatori d’interesse collettivo nell’ambito di una concreta integrazione culturale che diffonda nuovi stili di vita e modelli sociali fondati sull’economia del dono, sulla condivisione e sulla partecipazione diretta dei cittadini».