Ospedale di Colleferro. Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello dei Sindaci del comprensorio avverso la decisione del Tar…

Nola Ferramenta outfitNola Ferramenta outfit

Colleferro-Ospedale-Leopoldo-Parodi-Delfino-06-f

COLLEFERRO (RM) – Era atteso per domani l’esito della discussione – che si è tenuta oggi, 5 Maggio – sul ricorso di appello che i Sindaci del Comprensorio di Colleferro avevano sottoposto al Consiglio di Stato avverso la decisione del Tar di respingere la richiesta dei Sindaci della sospensione ed il riesame dei provvedimenti della Asl e della Regione Lazio relativi all’accorpamento dei reparti di Ostetricia, Ginecologia, e Pediatria/Neonatologia dell’Ospedale di Colleferro con quelli dell’Ospedale di Palestrina.

Farmacia Comunale Colleferro ScaloFarmacia Comunale Colleferro Scalo

Invece in tarda serata è stato reso noto l’esito della discussione che si è risolta nell’accoglimento dell’appello ed il rinvio al Tar per la revisione della decisione.

La motivazione dell’accoglimento dell’appello sarà resa nota probabilmente già nella giornata di domani.
E si sta già pensando ad una riunione dei Sindaci con l’Avv. Alberto Colabianchi  per elaborare un piano d’azione da promuovere dopo il felice esito dell’appello al Consiglio di Stato..

«Ritenuto che in relazione alle censure proposte in ricorso, non sussistono le ragioni, previste dall’art. 55 del d. lgs. 2 Luglio 2010, n. 104 per l’accoglimento della domanda cautelare di sospensione del provvedimento impugnato, atteso che il ricorso appare “prima facie infondato, in ordine alla prima doglianza con cui parte ricorrente fa valere il mancato rispetto delle garanzie partecipative a favore del Comune di Colleferro, nel procedimento di accorpamento delle attività di ostetricia, ginecologia e pediatria/neonatologia dell’Ospedale di Colleferro con quelle dell’Ospedale di Palestrina, considerato che parte ricorrente non ha impugnato l’atto di Autonomia Aziendale adottato con deliberazione n. 854 del 14 Novembre 2014, prodromico all’atto di accorpamento principalmente impugnato e dal quale risulta che gli atti successivi sono stati a loro volta adottati previo parere della Conferenza dei Sindaci, con conseguente inammissibilità della relativa censura, appunto, di assenza delle garanzie partecipative;
Avuto riguardo anche alle contestazioni opposte dalla Resistente Regione Lazio alla seconda censura riguardante il criterio del numero minimo di parti annui per mantenere il presidio ginecologico/pediatrico in Colleferro e che fanno riferimento a studi svolti da accreditate istituzioni mediche ed universitarie che pongono in rilievo il pericolo prodotto dalla insufficienza di strutture eccessivamente parcellizzate seppur diffuse sul territorio;
Ritenuto che le spese della fase cautelare possono essere compensate;
P.Q.M.
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Terza Quater) respinge l’istanza cautelare».

Con queste parole il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, il 15 Dicembre scorso aveva respinto il ricorso che mirava a sospendere l’accorpamento dei reparti di Ostetricia, Ginecologia, e Pediatria/Neonatologia dell’Ospedale di Colleferro a quelli di Palestrina con sede in quest’ultimo…

È evidente che questa decisione decreta il successo delle azioni intraprese dai Sindaci (quelli di  Colleferro, Anagni, Artena, Carpineto Romano, Gavignano, Gorga, Montelanico, Piglio, Paliano, Segni, Serrone e Valmontone leggi anche qui •>) e dalle associazioni del territorio che non si sono mai arresi nella battaglia in difesa dell’Ospedale di Colleferro e del diritto alla salute degli utenti locali.

Tutto questo non crediamo porti a restituire quei reparti all’Ospedale di Colleferro, riteniamo però che la capacità contrattuale dei Sindaci – che ancora oggi stanno lottando quantomeno per ottenere quanto promesso “in cambio” della “sottrazione” di quei reparti – adesso sarà di gran lunga maggiore…

Oggi appare ancor più evidente quanto fu ingiusta, praticamente e formalmente, quella scelta della Regione e della Asl…
Domani, molto probabilmente, capiremo ancora meglio il perché…

Giulio Iannone