«La Regione Lazio paga i fornitori della Sanità a 150 giorni…». Ma dov’è la notizia?

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La sede della Regione Lazio

ROMA – Non sappiamo se la notizia sia da ricercare nel fatto in sé, e cioè che la Regione Lazio si sia finalmente organizzata (!?) per effettuare i pagamenti in tempi più brevi che in passato, oppure se la notizia sta nel fatto che tale decisione venga (ahinoi!) “urlata” come una conquista di incredibile difficoltà.

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Per spiegare meglio quanto andiamo affermando, pubblichiamo in primo luogo il comunicato stampa della Regione Lazio. Qui di seguito.

«Per la prima volta nella storia, a gennaio, la Regione effettua i pagamenti del settore sanitario a 150 giorni.
A maggio 2013 i pagamenti erano a 254 giorni, in pochi mesi sono stati ridotti di 100 giorni, ora la Regione punta all’obiettivo di 90 giorni per dicembre.
Questi risultati portano risparmi immensi che saranno utilizzati per il sistema sanitario.
Risultati importantissimi, anche alla luce degli annunci della Commissione europea del rischio di procedure di infrazione contro l’Italia proprio per il ritardo nei pagamenti alle imprese. In questo modo si inizia a mettere al sicuro il Lazio dal rischio concretissimo di fallimento».

Ebbene, sulla Gazzetta Ufficiale n. 267 del 15 novembre 2012, è stato pubblicato il Decreto legislativo 9 novembre 2012 n. 192, che recepisce la direttiva n. 2011/7/UE del 16 febbraio 2011 sui ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali tra imprese, e tra Pubbliche Amministrazioni e imprese.

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Le disposizioni contenute nel D.lgs. n. 192/2012 si applicano ad ogni pagamento effettuato a titolo di corrispettivo di una transazione commerciale con tale espressione intendendosi i contratti, comunque denominati, tra imprese ovvero tra imprese e Pubbliche Amministrazioni che comportano, in via esclusiva o prevalente, la consegna di merci o la prestazione di servizi contro il pagamento di un prezzo.

In particolare il D.lgs. n. 192/2012 istituisce un doppio sistema di regole: uno valido per i contratti tra privati (che qui tralasciamo), l’altro per i contratti tra privati e Pubblica Amministrazione (che approfondiamo di seguito).

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Nelle transazioni commerciali tra privati e Pubblica Amministrazione, il D.lgs. n. 192/2012 indica in 30 giorni il termine ordinario di pagamento; termine che può essere innalzato sino ad un massimo di 60 giorni, purché ciò sia giustificato dalla natura o dall’oggetto del contratto o dalle circostanze esistenti al momento della sua conclusione (art. 1, comma 4).

Tuttavia, contrariamente a quanto previsto per i rapporti tra imprese, nel caso di rapporti tra imprese e Pubblica Amministrazione, la facoltà di determinare un termine di pagamento superiore a 30 giorni è limitata, perché è comunque previsto un termine inderogabile di 60 giorni.

Una disciplina specifica è prevista per gli enti pubblici che erogano prestazioni di assistenza sanitaria, e per le imprese pubbliche (imprese nei confronti delle quali i poteri pubblici possono esercitare, direttamente o indirettamente, un’influenza dominante per ragioni di proprietà, di partecipazione finanziaria o della normativa, come definite dall’art. 2 lett. B del d.lgs 333/2003), per i quali il termine ordinario è elevato a 60 giorni (sic!!!).

Ricapitolando: i tempi di pagamento con i quali la regione liquidava i fornitori del settore Sanità erano di 254 giorni, sono ora di 150 (?), diventeranno (forse) entro dicembre 2014, di 90 giorni.

Secondo una legge dell’Unione Europea dovevano essere di 30 giorni da Gennaio 2013. Secondo il decreto che ha recepito, a modo suo l’Italia, sempre da Gennaio 2013, dovevano essere massimo di 60 giorni…

Secondo la Regione Lazio, un anno dopo, il 250% di tempo in più… è un successo!!! O lo è due anni dopo, il 50% di tempo in più…

Ma allora… dov’è la notizia?

Giulio Iannone