Colleferro. Grande successo per “La Bbellezza, i sonetti di Gioachino Belli” con M. Mosetti
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COLLEFERRO (RM) – Una location sicuramente insolita per una pièce teatrale, ma il Mercato Coperto di Via Sobrero a Colleferro ben si è prestato allo spettacolo, patrocinato dal Comune e prodotto dall’Associazione Gruppo Logos “La Bbellezza – i sonetti di Giuseppe Gioachino Belli” interpretato dall’attore Maurizio Mosetti, che ne ha curato anche l’adattamento e la regia, con le musiche di Angelo Vari, Fabio Valeri e Marcello Sinibaldi eseguite da Marcello Sinibaldi alla chitarra, Angelo Valeri al clarinetto e clarinetto basso, Fabio Valeri al flauto e tastiera, Marco Vari al flicorno soprano, Filippo Vari e Simone Salvitti alle percussioni.
Un’atmosfera d’altri tempi, banchi aperti con la mercanzia in bella mostra: pesce, frutta fresca e secca, panini caldi, grossi pentoloni di pasta e fagioli, questa è stata l’ambientazione che ha accolto i numerosissimi spettatori venuti ad assistere all’evento. Un palcoscenico essenziale, luci soffuse e l’attore Maurizio Mosetti, il viso nascosto da una maschera, senza l’ombra di un sorriso, con in testa una papalina nera ad incorniciare il volto impassibile, recitare i versi di Giuseppe Gioachino Belli ed attraverso i suoi sonetti ripercorrere il cammino dell’uomo da “la creazzione der monno” a “er giorno der giudizio”, con un sottofondo di musiche originali.
Giuseppe Gioachino Belli, unanimemente considerato il poeta … de Roma, regala, grazie alla sua sterminata produzione poetica, infatti un indimenticabile, irriverente ritratto dell’Urbe della prima metà dell’Ottocento, ma anche di una poesia che, scritta volutamente in vernacolo romanesco, è stata spesso definita “popolare”, ma è opera di un autore colto che usa il dialetto con lo scopo preciso di lasciare, come egli scrisse, “……….. un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma”.
Maurizio Mosetti è riuscito ad attrarre ed emozionare il pubblico e, grazie anche all’originale luogo di rappresentazione, a riportarlo tra i suoni, i rumori, gli odori, il chiacchierio sommesso alla Roma pontificia, nell’ultimo periodo del dominio temporale, con la sua religiosità e superstizione, con i suoi fasti e la miseria del popolo, con l’ingiustizia, l’umiliazione e soprattutto con la rassegnazione di un destino cattivo. Sicuramente un grande successo, sottolineato anche dagli applausi a scena aperta del pubblico e, come ha avuto modo di dichiarare il Consigliere con Delega alla Cultura Mario del Prete, un nuovo modo di fare e vivere la cultura, soprattutto il teatro.
Una cultura che non deve relegarsi solo nei luoghi istituzionali, ma essere vissuta nella città dalla città, ponendo in risalto i luoghi più caratteristici e simbolici della nostra cittadina, affinché la valorizzazione e promozione del patrimonio culturale possano diventare volano strategico per la ripresa economica del territorio e creare nuove occasioni di sviluppo e lavoro .
Eledina Lorenzon