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Castel Gandolfo. Decine di truffe online con vittime in tutta Italia. Anche il gestore di un ristorante del posto tra i 4 arrestati dai Carabinieri

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CASTEL GANDOLFO – Dalle prime ore del mattino, nelle province di Roma e Latina, i Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo, agli ordini del Capitano Davide Acquaviva, stanno eseguendo, con l’ausilio di militari di altri reparti dell’Arma e velivoli del Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pratica di Mare, un’ordinanza – emessa dal Gip del Tribunale di Velletri su richiesta della locale Procura della Repubblica – che dispone misure cautelari nei confronti di 4 persone (3 in carcere e una ai domiciliari) gravemente indiziate dei reati di truffa, riciclaggio, autoriciclaggio, indebito utilizzo di carte di pagamento e simulazione di reato. In totale sono però 9 le persone indagate, a vario titolo, per i medesimi reati.

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L’indagine è stata condotta, da Gennaio a Luglio 2021, dai Carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Castel Gandolfo, ed ha consentito di accertare la consumazione di decine di truffe, per un giro di affari stimato in circa 130mila euro, con vittime in tutta Italia.

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Questo il modus operandi secondo l’accusa: gli indagati si fingevano interessati all’acquisto di beni messi in vendita tramite annunci che apparivano su un sito internet, poi, con schede telefoniche intestate ad inesistenti stranieri, chiamavano gli inserzionisti e, con artifici e raggiri, li guidavano a compiere una serie di operazioni tramite gli sportelli Postamat che di fatto li inducevano a versare, indebitamente, somme di denaro su carte prepagate intestate a prestanomi; infine, il denaro veniva prelevato in contanti attraverso sportelli ATM o tramite fittizi pagamenti presso i pos di un ristorante di Castel Gandolfo (gestito da uno dei destinatari della misura cautelare in carcere).

I militari dell’Arma, durante le investigazioni, hanno sequestrato le carte prepagate e di pagamento utilizzate per ricevere i proventi delle truffe, documentazione contabile e fiscale, telefoni cellulari e vario materiale probatorio.

In un caso, un’indagata è accusata di aver falsamente denunciato lo smarrimento di tre carte Postepay a lei intestate, di fatto utilizzate per la consumazione di truffe con la sua complicità.
Il procedimento versa tuttora nella fase delle indagini preliminari.