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Viterbo tira un sospiro di sollievo: “Lady Rose” – ordigno bellico da 2000Kg – è stato disinnescato. Gli oltre 36mila cittadini evacuati stanno tornando a casa

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VITERBO – Sono state evacuate oltre 36mila persone – praticamente metà dei residenti – per le operazioni che porteranno al disinnesco dell’ordigno della Seconda Guerra Mondiale rinvenuto in Via Alcide De Gasperi lo scorso 20 Marzo durante i lavori in un cantiere edile.

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Mentre scriviamo l’ordigno è al poligono di Monte Romano, dove è stato trasportato per essere svuotato del suo contenuto esplosivo stimato in oltre 1300 Kg.
Ad aver operato sono stati gli artificieri dell’Esercito del 6° Reggimento Genio Pionieri agli ordini del Colonnello Gianbasilio Profiti e del Cap. Luigi Prencipe il quale ha spiegato che il nome della bomba è “Lady Rose” in onore di Santa Rosa.

Si è trattato di una procedura molto complessa coordinata dalla Prefettura di Viterbo che ha visto impegnati il Comune, le Forze dell’Ordine, la Croce Rossa Italiana e gli artificieri dell’Esercito.

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Prima di iniziare la procedura è stata individuata l’area da evacuare – denominata “zona rossa” – definita con un cerchio di raggio 1,4Km intorno al punto di ritrovamento della bomba.
Per limitare l’area di evacuazione e i conseguenti disagi alla popolazione locale, i militari hanno realizzato una struttura di contenimento in grado di mitigare i possibili effetti dovuti ad un’eventuale esplosione accidentale durante le delicate attività di disinnesco. Ciò ha permesso di ridurre il raggio di sgombero a soli 1.400 metri.
In quell’area vivono quasi la metà degli abitanti dell’intera città.

Alle ore 7 di questa mattina è stata tolta l’erogazione dell’energia elettrica e del gas nelle abitazioni e nelle attività rientranti in un raggio di 500 metri dall’ordigno.

Entro le ore 9 dovevano aver sgombrato tutti.

Trattandosi di un’operazione programmata, molte persone si sono organizzate autonomamente, da amici o parenti od anche fuori città; chi non aveva alternative ha compilato nei giorni scorsi il questionario fornito dal Comune e ha trovato sistemazione in uno dei 24 punti di raccolta, tre centri di accoglienza più altri due per le persone con fragilità allestiti anche in quattro parrocchie del capoluogo. A disposizione per gli spostamenti sono state organizzate sei navette.

Durante il periodo di evacuazione l’intera area è stata transennata, per evitare ingressi, e presidiata da tutte le forze dell’ordine per evitare possibili azioni di sciacallaggio, anche attraverso l’utilizzo di nove droni dell’Associazione Rescue Drones Network OdV che trasmettono direttamente le immagini al centro operativo della Questura, già all’opera dalla serata di ieri.

L’operazione di disinnesco è segnalata con il suono delle sirene, alle ore 10,27 di stamattina.
Questa era la fase più delicata: l’intervento di disinnesco vero e proprio e cioè il momento in cui gli artificieri rimuovono e neutralizzano le spolette (tre in questo caso) destinate a far detonare l’ordigno.

L’apprensione di un’intera città la si è toccata con mano ovunque. Mentre il Vescovo S.E. Rev.ma Mons. Orazio Francesco Piazza officiava la SS. Messa nella Chiesa dei Santi Ilario e Valentino a Villanova (un centro di accoglienza dedicato alle persone fragili) il Questore Fausto Vinci rassicurava che l’evacuazione si era svolta regolarmente e che la cittadinanza aveva collaborato senza problemi.

Dello stesso tenore le dichiarazioni del Prefetto Gennaro Capo che è intervenuto presso il centro di accoglienza di Villanova dove c’era anche la Sindaca Chiara Frontini che si è augurata che i cittadini abbiano vissuto questa giornata con il minor disagio possibile ed ha ringraziato tutti per la grande collaborazione dimostrata.

È finita da poco la conferenza stampa di conclusione delle operazioni di bonifica dell’ordigno bellico alla quale hanno partecipato Il Prefetto, il Questore, il Sindaco ed i vertici dei Carabinieri, della Polizia di Stato, dei Vigili del Fuoco, della GdF, della Polizia Locale e della Croce Rossa Italiana che – in coordinamento con l’Ares 118, la Asl, la Misericordia e la cooperativa Spledid – si è occupata dell’evacuazione della parte di popolazione più vulnerabile.

Nel corso della conferenza stampa, tutte le Autorità intervenute hanno manifestato la propria soddisfazione per il successo dell’intera operazione lodando il personale di tutte le realtà che hanno collaborato affinché tutto si svolgesse nel migliore dei modi.

Particolare ringraziamento è stato rivolto alla popolazione per il grande senso di responsabilità dimostrato e per la fattiva collaborazione in ogni fase dell’operazione.

La bomba, dal diametro di 76 cm, lunga 2.08 m e con uno spessore di 0.77 cm, conteneva al suo interno oltre 1.300 kg di esplosivo.
“Lady Rose” da 2.000 Kg è della tipologia più grande ed è la sesta rinvenuta in Italia.