Roma. Consegnata in Campidoglio la Medaglia d’Onore al “Combattente per la libertà d’Italia 1943-1945” il colleferrino Armando Colli

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COLLEFERRO | ROMA – Lo scorso 28 Gennaio, in occasione delle celebrazioni dedicate al “Giorno Della Memoria” presso la sala della Protomoteca del Campidoglio si è svolta una bellissima e toccante cerimonia in ricordo di ottanta uomini che presero parte con onore, fatica e sofferenza alla II Guerra mondiale.

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Tra questi ottanta eroi c’era anche il nome un di colleferrino Armando Colli: i familiari presenti presso la sala capitolina hanno con commozione ricevuto per mano delle istituzioni presenti tra cui il Prefetto di Roma Lamberto Giannini una medaglia d’onore.

Il signor Armando Colli fu uno di quegli 800mila militari italiani che vennero internati nei lager nazisti durante la seconda Guerra Mondiale, schedati e immatricolati ma lui non fu un collaborazionista ma visse in prima linea quei drammatici, profondi e permanenti anni di guerra.

La giornata in memoria di questi uomini è stata sicuramente un momento di grande riflessione per tutti i familiari dei militari che in nome della libertà si sono battuti.

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Armando Colli nacque ad Ariccia nel 1923 e a ventotto anni si trasferì a Colleferro, una città che fece sua fino alla sua scomparsa nel 2014.

Venne arruolato nel 28° Fanteria l’11 Gennaio 1943 e poi inviato con il 51° Regimento “Isonzo” nella 1 compagnia; venne spedito in Jugoslavia il 1 Maggio 1943 per prende parte alla guerra. Venne catturato poi e fatto prigioniero dai tedeschi 9 settembre 1943 e trasferito nello stalag IV A con la matricola 3106 e da lì venne spostato dapprima allo stalag IV B e successivamente al IV F. Rientrò poi in Italia, e venne collocato presso il centro di raccolta di Verona nel Luglio 1945.
Finita la guerra tornò a casa e visse per qualche tempo a Gavignano e poi si trasferì definitivamente a Colleferro dove sposò la sua Elvira e dove svolse il suo lavoro presso a fabbrica Bpd nel reparto che un tempo era chiamato “Calandre”: un luogo anzi una vasta area dell’ex fabbrica Bombrini Parodi Delfino nella quale erano dislocati i macchinari utilizzati per la fase della laminazione delle miscele contenenti nitroglicerina necessari nel processo di produzione delle polveri esplosive.

Una zona che venne dismessa negli anni 80’ e scomparve poi definitivamente agli inizi del 2000. E fu proprio nelle Calandre della Bpd che Armando lavorò fino agli anni 80’ ricoprendo anche la figura di sindacalista e per tanti tanti anni anche quella di presidente dell’associazione combattenti e reduci sezione di Colleferro. Il signor Armando non perdeva mai occasione, soprattutto pubblicamente o nelle varie manifestazioni dove veniva accolto, di ricordare quei tristi momenti vissuti durante la Guerra.

Un uomo sempre attento alle necessità degli altri e vicino a chi aveva bisogno forse proprio perché aveva vissuto la paura della guerra e la sofferenza della morte.

Il ricordo di quanto Armando ha fatto resta vivo non solo grazie a questa medaglia ma resta inciso nei cuori nella sua meravigliosa famiglia: nei figli Giovanna, Sergio e Angelo; nel genero Franco; nelle nuore Rosaria e Paola e non per ultima in quella dei nipoti Alessandra, Danilo, Demelsa, Rodrigo, Emiliano e Alessandro orgogliosi del loro nonno.

 

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