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Colleferro. “La figura di Adriano Olivetti”. Un interessante incontro presso la biblioteca dell’Itis Cannizzaro

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COLLEFERRO (Eledina Lorenzon) –  Lo scorso Lunedì 20 Gennaio si è tenuto, presso la Biblioteca Scolastica “Il castello dei destini incrociati” dell’Itis S. Canizzaro di Colleferro, un interessane incontro sulla figura di Adriano Olivetti, imprenditore rivoluzionario della idee filosofiche ed umanitarie, a cura della d.ssa Angela Ricci, responsabile di Redazione delle Edizioni di Comunità, casa editrice fondata da Olivetti che impresse un’orma profonda nella cultura italiana del dopoguerra.

L’incontro, organizzato dalla Prof.ssa Patrizia Savarese, con la partecipazione del Dirigente Scolastico Prof. Alberto Rocchi, di docenti, studenti e cittadini interessati alla figura e all’opera olivettiana, ha preso l’avvio dalla lettura di alcuni brani tratti dallo scritto di Olivetti “Noi cerchiamo il silenzio”, a cura di alcuni studenti della classe III A del Liceo Tecnologico, accompagnati al pianoforte dallo studente Simone Pasquini.

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In questo scritto l’autore esprime la necessità di conciliare la civiltà industriale con la salvaguardia del rapporto uomo-natura, ma soprattutto sul rifiuto di uno sviluppo guidato dalle sole ragioni del profitto, sottovalutando i valori umani.
Ricordiamo un passo del testo: “Il mondo moderno ha chiuso l’uomo negli uffici e nelle fabbriche, tra l’asfalto delle strade e il disordinato intrecciarsi delle macchine, come in una prigione ostile e assordante dalla quale bisogna, presto o tardi, evadere”, per comprendere come gli ideali di Adriano Olivetti fossero fortemente innovativi per l’epoca di riferimento.

La d.ssa Ricci ha poi guidato il pubblico in un viaggio attraverso il mondo industriale di Ivrea, esperimento unico in Italia di integrazione tra urbanistica industriale e dimensione umana, dettata dall’idea di abbinare il lavoro al concetto di felicità collettiva, creando un equilibrio tra solidarietà sociale e profitto.

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La fabbrica di mattoni rossi ad Ivrea è stata un modello sia per la produzione all’avanguardia che per il clima lavorativo.
Le condizioni di vita degli operai erano migliori rispetto alle altre fabbriche italiane: salari più dignitosi, assistenza medica, la concessione di un periodo di astensione dal lavoro per maternità alle lavoratrici, asili e abitazioni vicino la fabbrica, attenzione all’ambiente, impegno per la formazione culturale degli operai ed il rispetto del tempo e della creatività e tanto altro ancora.

Al termine dell’intervento tante domande e curiosità da parte del pubblico ed un acceso confronto tra l’Ivrea di Adriano Olivetti e la Bpd di Leopoldo Parodi Delfino.