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Colleferro. Celebrazioni in occasione del settantanovesimo anniversario della Festa della Liberazione del 25 Aprile

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ANCHE COLLEFERRO ha degnamente celebrato la Festa della Liberazione del 25 Aprile.
Le celebrazioni si sono aperte con la deposizione di una corona presso il Monumento ai Caduti in Tempo di Pace nei giardini “Angelo Vassallo” – a ridosso di Piazza Italia – e con la deposizione di una corona presso il Monumento ai Caduti in Tempo di Guerra a Piazza Mazzini.

Farmacia Comunale Colleferro ScaloFarmacia Comunale Colleferro Scalo

Erano presenti per l’Amministrazione comunale il Sindaco di Colleferro Pierluigi Sanna, il Vicesindaco Giulio Calamita ed i Consiglieri comunali Luigia Fagnani, Umberto Zeppa e Luigi Moratti.
Presenti anche rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Polizia Locale, oltre a volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile, dell’Associazione Nazionale Bersaglieri e dei rappresentanti delle Associazioni militari in congedo.
Ad officiare le benedizioni c’era Don Marco Fiore, parroco della Chiesa Madre di S. Barbara.

L’evento è stato accompagnato dall’esibizione della Banda Filarmonica di Colleferro, diretta dal Maestro Mario Cesari, che ha allietato i partecipanti durante le celebrazioni fino al concerto conclusivo che si è tenuto in Piazza Italia.

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Gli eventi organizzati in occasione della Festa della liberazione sono proseguiti nel pomeriggio – a partire dalle ore 16 in Piazza dei Cosmonauti e nella Biblioteca Comunale Riccardo Morandi – in collaborazione con l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia).

La sezione Anpi locale – denominata “La Staffetta Partigiana” – grazie alla presidente Amalia Perfetti, ha voluto caratterizzare le iniziative pomeridiane all’insegna della cultura, parlando di pace, raccontando la Resistenza e dando il proprio contributo al rifiuto della guerra espresso senza se e senza ma dall’articolo 11 della nostra Costituzione.

Momenti di riflessione ai quali hanno preso parte Mauro Biani – che ha presentato il libro “Dove sono i pacifisti” di Mauro Biani e Roberto Vicaretti -, Barbara Schiavulli – giornalista indipendente inviata nelle zone di guerra che promuove la pace raccontando le storie di chi la guerra non la decide ma la subisce -, Elena Pasquini – in collegamento dal Libano – ed Ilaria Patamia che con le sue storie e il suo linguaggio in dialetto romano ha espresso bene il rifiuto della guerra: «Signori della guera nun contate su de me…».

«La celebrazione di questa festa ha senso solamente se attraverso l’attualizzazione della memoria continuiamo a costruire la pace e ad impegnarci per la libertà…».