Ferentino. I particolari sulla villa romana rinvenuta in Loc. Cornazzano a cura della Soprintendenza Archeologica
FERENTINO (FR) – Con riferimento all’articolo pubblicato ieri sul nostro sito internet (•>), riceviamo e pubblichiamo un comunicato pervenutoci in redazione a firma dei funzionari archeologi della Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale Giovanna Rita Bellini e Sandra Gatti.
«Si è preso atto che ultimamente la stampa locale ha dedicato particolare attenzione allo scavo archeologico in corso in comune di Ferentino loc. Cornazzano, in corrispondenza della dorsale del nuovo gasdotto Busso-Paliano. Per la necessaria correttezza di cronaca, tenuto conto che sono state diffuse alcune notizie non corrispondenti a verità, si comunica che l’attività archeologica è diretta esclusivamente da questa Soprintendenza e condotta dalla soc. Cooperativa Archeologia specializzata nel settore, che si avvale di archeologi qualificati.
Le indagini archeologiche sono la naturale conseguenza e parte integrante delle attività di tutela di competenza della Soprintendenza, che ha a suo tempo valutato il progetto delle opere, attivato i necessari studi e i monitoraggi e prescritto tutti gli adempimenti di tutela preventiva, compresa una attenta e costante assistenza archeologica in corso d’opera, affidata dal committente SGI alla predetta soc. Cooperativa Archeologia.
In loc. Cornazzano è stato individuato il settore marginale della pars rustica di un insediamento produttivo, databile in età repubblicana e imperiale, composto di vari ambienti: i livelli di riempimento hanno restituito frammenti di ceramica comune, di dolii e laterizi. Del tutto ipotetica l’attribuzione ad un personaggio di rango elevato, ma totalmente falsa la notizia del rinvenimento di statue e mosaici.
Per preservare il sito è stata studiata e già realizzata una adeguata variante ed attualmente lo scavo sta proseguendo sotto la direzione della Soprintendenza, la quale darà ampia comunicazione al termine degli scavi e dello studio preliminare delle fasi e dei reperti».
F.to Giovanna Rita Bellini e Sandra Gatti – Funzionari Archeologi
Soprintendenza Archeologia del Lazio e dell’Etruria Meridionale