Felice Lozzi: «Sostenere l’ospedale di Colleferro è un preciso dovere di ogni cittadino..!»

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L’Ospedale di Colleferro in una vecchia foto in bianco e nero…

COLLEFERRO (RM) – Riceviamo e volentieri pubblichiamo un interessantissimo scritto dell’amico Felice Lozzi…

«L’Ospedale Leopoldo Parodi Delfino progettato dopo lo scoppio del 1938 e ultimato nel 1943 è stato sempre uno splendido fiore all’occhiello per la nostra Colleferro perché risolveva i problemi sanitari della intera Valle del Sacco.

Farmacia Comunale Colleferro ScaloFarmacia Comunale Colleferro Scalo
Felice Lozzi
Felice Lozzi

Oggi ci troviamo di fronte a due facce contrastanti del problema “Ospedale”: una faccia visibile è rappresentata dai lavori di ampliamento che, anche se a rilento, continuano. Cosa che ci fa dire: “Perché spendere tanto denaro per ampliarlo se si ha in animo di togliere alcuni reparti?”.

L’altra faccia è quella occulta, vigliacca, disfattista che quotidianamente viene praticata a danno di una ignara utenza.

Di questa ignobile seconda faccia sono stato personalmente oggetto.
Per motivi di salute mi sono recato più volte alla Asl per prenotare visite ed esami clinici.
La prima volta, dopo una lunga fila di attesa, una impiegata, molto cortese, letta la richiesta del medico di base, azionò il computer e dopo poco mi disse che quelle visite all’Ospedale di Colleferro non le facevano più se volevo potevo andare a Valmontone oppure a Tivoli.
Il giorno seguente mi recai all’ospedale chiesi al medico del reparto il quale mi garantì che non era affatto vero quanto mi era stato etto, il reparto funzionava regolarmente.
La seconda volta che mi sono recato a prenotare una visita mi è stato detto che all’ospedale di Colleferro non vi erano disponibilità in quanto il reparto era completo di prenotazioni per circa tre mesi, se avevo urgenza potevo rivolgermi a Palestrina oppure a Tivoli.
Non convinto di ciò mi recai ulteriormente all’ospedale ed andai ad interpellare un medico del reparto il quale mi assicurò che non era affatto vero quanto mi era stato dichiarato e che al contrario il reparto era privo di prenotazioni.
Debbo inoltre anche precisare che chi mi aveva detto queste cose definite “non vere” non erano nemmeno persone diverse.
Quello che mi meravigliava era il fatto che queste persone controllavano se vi era disponibilità solo attraverso il computer.
Come mai questo sistema diabolico dava sempre esiti negativi?
La medesima cosa è avvenuta anche la terza volta (perseverare… diabolicum est)!
Essendosi verificati più volte questi inconvenienti assai spiacevoli ed inspiegabili, e considerato oltretutto che nelle indicazioni di altra sede a cui rivolgermi vi era sempre l’ospedale di Tivoli, ho cominciato a pensare seriamente che probabilmente vi è in atto un concreto tentativo di “boicottaggio” bello e buono del nostro beneamato ospedale “Parodi Delfino”.
Facendo poi risultare che il glorioso ospedale colleferrino ha pochissime attività da svolgere, si renderebbe di conseguenza necessario ridurre alcuni reparti se non addirittura chiuderlo.

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Questa cosa sopradescritta non è, comunque, solamente una mia impressione.
Le stesse cose sono capitate anche a mia moglie a cui fu detto senza mezzi termini di rivolgersi nelle strutture di Tivoli, Subiaco o, addirittura a Palombara Sabina.
La scusa è sempre quella che all’ospedale di Colleferro non vi sono disponibilità.
Chissà a quante altre persone, bisognose di cure immediate, è stato riservato lo stesso trattamento.

A questo punto, per fugare ogni dubbio, si renderebbe necessario un serio e minuzioso controllo ed ancor più necessaria è la forte mobilitazione di tutta la comunità, non solo di Colleferro, ma di tutto il comprensorio per evitare i grossi disagi futuri che ci attenderebbero qualora certi “Signorotti” della sanità ancora fin troppo politicizzata riuscissero nel loro ignobile e per noi cervellotico intento».

F.to Felice Lozzi

 

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